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Antiche, versatili, salutari e di gran gusto: a tavola le patate mettono d’accordo grandi e bambini

21/03/2022
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Quando non si ha tanta voglia di spignattare, quando il frigo piange, quando ci sono persone con gusti diversi e, magari, un po’ difficili, le patate incontrano il gusto di tutti. Un alimento che piace praticamente in ogni cultura per le tantissime possibilità che offre in cucina e, perché no, per le vitamine e i minerali che contiene e che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario.

 

Con 7.500 varietà, la patata è il quarto alimento più diffuso al mondo dopo mais, grano e riso ed è rinomata per la sua incredibile versatilità che da cibo umile l’ha portata a diventare protagonista anche sulle tavole dell’alta cucina più creativa.

 

Le patate sono un alimento amico dello stomaco, molto digeribile e indicato anche nell’alimentazione di chi soffre di gastrite per le loro virtù depurative e disinfiammanti dell’apparato digerente. Ricche di vitamine, contengono soprattutto Vitamina C, che in parte viene però perduta con la cottura, e vitamine del gruppo B, essenziali per trasformare il cibo in energia e sostenere le funzioni del nostro organismo. Senza dimenticare il potassio e altri oligoelementi come fosforo, magnesio, calcio e zinco, che sono micronutrienti fondamentali per favorire il nostro stato di salute complessivo, anche grazie al non elevato contenuto calorico delle patate.

La loro è una storia curiosa che, in Europa, comincia nella seconda metà del Cinquecento con l’introduzione della patata dal Sud America. All’inizio, però non godevano di buona fama: non conoscendo la pianta, infatti, molti non mangiavano il tubero, ma le foglie e i frutti che causavano intossicazioni anche gravi. Diciamo che la fortuna delle patate è dovuta soprattutto all’agronomo francese Antoine-Augustin Parmentier che si dedicò alla loro diffusione come cibo nutriente e dal buon sapore, capace di sconfiggere le carestie e la povertà alimentare per la sua facilità a crescere anche in terreni non particolarmente fertili. Fu proprio Parmentier a consigliare a Luigi XVI di coltivare la patata che venne, quindi, seminata a Parigi, al Campo di Marte, come un ortaggio prelibato riservato alla corona. Il desiderio di impadronirsene da parte di tutti i Francesi diede luogo a innumerevoli furti e così, in pochi anni, la patata si diffuse in tutta la Francia. E chissà che cosa avrà pensato il povero Luigi XVI al vedere le prime patate fritte mangiate proprio dietro le barricate dei rivoluzionari. Anche se a contendere ai Francesi la primogenitura delle famose patate fritte sono i vicini Belgi che sostengono siano state inventate a Namur, capitale della Vallonia, dove gli abitanti erano soliti friggere i piccoli pesci della Mosa già dal 1600. E d’inverno, quando il fiume gelava e non si poteva pescare, si erano abituati a sostituire il pescato con le patate, fritte allo stesso modo e tagliate in modo da assomigliare a dei piccoli pesci.

 

Assieme a riso, grano e mais, la patata è una delle quattro colonne portanti dell’alimentazione umana, ed oggi è la coltura col più alto ritmo di sviluppo a livello mondiale. Dotata di notevole capacità di adattamento agli elementi del clima e alle diverse altitudini, dalla pianura alla montagna, la patata è infatti la pianta che produce la maggior quantità di energia per unità di superficie (il doppio del riso!), con un minor impiego di acqua e prodotti chimici di sintesi. Per questo la patata è stata individuata dai governanti cinesi come la coltura più “sostenibile”, rispetto alle altre tre, quindi si prevede che dovrà fornire almeno il 50% del fabbisogno alimentare nazionale nel prossimo futuro. Ma anche Africa e Sud America stanno puntando sulla coltura della patata per affrontare i problemi di sotto-nutrizione e per dare prospettive di reddito più sicuro ai piccoli agricoltori locali.

 

Promuovere alimenti biologici come le patate bio Ohi Vita significa sostenere una cultura del benessere e della sana alimentazione dove il cibo rappresenta un momento di equilibrio nel rapporto con l’ambiente in cui viviamo. E significa anche utilizzare ogni componente dell’alimento: le bucce, infatti, sono ricche di vitamine, sali minerali, fibre e possono anche loro essere fritte per ottenere un piatto croccante, goloso e nutriente. Per realizzare questa ricetta occorrono patate biologiche, dalla buccia liscia, integra e senza germogli, spazzolate e lavate con cura. Senza dimentica che le bucce delle patate si prestano anche a un uso di bellezza per idratare la pelle o anche per calmare velocemente il bruciore in caso di scottature solari ed eritemi.