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Benvenute pere: aromatiche, zuccherine, succose e ricche di proprietà benefiche

02/02/2023
copywriter-ohi-vita
Educazione Alimentare

Dall’inizio dell’autunno fino a primavera inoltrata, le pere ci deliziano con la loro consistenza soda e croccante e il loro gusto succoso e aromatico.  Williams, Max Red Bartlett, Kaiser, Abate Fétel, Decana, Carmen, Coscia, Conference…. In Italia, soprattutto nella pianura padana, sono tantissime le varietà coltivate e di ottima qualità, come la pera l’Abate Fétel, di origine francese, diventata una produzione a marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) dell’Emilia-Romagna.

Apprezzate per l’elevata digeribilità, per il sapore zuccherino, per il buon apporto di fibre che garantiscono e per la scarsa allergenicità, le pere sono un frutto che non può mancare sulla nostra tavola.

Secondo i dati di GfK Consumer Panel, nell’anno appena concluso circa la metà delle famiglie italiane ha acquistato pere, nonostante il prezzo medio sia salito di quasi il 20% rispetto all’anno precedente. L’Italia è sempre stata il più grande produttore europeo di questo frutto, con una produzione media pari a circa 700.000 tonnellate. Negli ultimi anni però le gelate primaverili e i lunghi periodi siccitosi, insieme agli attacchi di parassiti, hanno messo in crisi la filiera produttiva e nel 2022, sono stimate all’incirca 470.000 tonnellate di prodotto. Proprio per ridisegnare la produzione in un’ottica di sostenibilità e di riduzione degli sprechi, è nato nel 2020 ESPERA, il progetto triennale di Economia circolare e sostenibilità della filiera della pera IGP del Mantovano, volto alla valorizzazione del prodotto a vantaggio del produttore, ma anche del consumatore. È notizia recente il rapporto di Legambiente che individua proprio nelle pere uno dei frutti a maggior rischio di contaminazione da pesticidi.

 

Amata già dai Romani, con Plinio che menziona circa 40 cultivar conosciute, la pera, di origine asiatica, conobbe una straordinaria fortuna nel 1600 alla corte di Luigi XIV. La passione del re Sole e di tutta la sua corte è stata addirittura chiamata “follia della pera”, ritenuta un frutto simbolo del lusso e del privilegio, data la sua facile deperibilità.

 

In effetti, cogliere la pera al punto giusto di maturazione, che non deve essere troppo piena, e conservarla correttamente richiede un’attenzione particolare. In generale, la conservazione deve avvenire in luoghi freschi e ben areati, perché le pere assorbono facilmente gli odori, mentre quando sono mature sprigionano etilene, che può far marcire più facilmente i prodotti che vi si trovassero insieme.

Sotto il profilo nutrizionale, la pera, ricca di fibre, fruttosio e di sali minerali, come il potassio, è adatta per chi pratica molto sport e anche per lo svezzamento dei neonati. Sono inoltre riconosciute le sue proprietà antiossidanti, diuretiche remineralizzanti e antinfiammatorie, che lo rendono un frutto indicato anche per chi soffre di patologie infiammatorie croniche.

Per il loro particolare gusto aromatico, differente a seconda della varietà che si considera le pere sono ottime come ingredienti per raffinati dessert della tradizione: basti pensare alle pere cotte nel vino, o agli abbinamenti con la ricotta o il cioccolato. Ma si prestano anche a prelibati abbinamenti salati, soprattutto con i formaggi. Tanto che questo felice matrimonio di sapori è diventato il simbolo di uno dei segreti peggio conservati della storia, secondo il detto popolare che dice “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”.