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Con le sue preziose perle di benessere dal sapore intenso e speziato, il finger lime conquista la cucina stellata

16/03/2023
copywriter-ohi-vita
Benessere

Assomiglia a un piccolo cetriolo verde scuro, ma è un agrume la cui particolarità sta in una polpa fatta di tantissime microsfere quasi trasparenti, che affascinano il palato per il loro esplodere improvvisamente in un sapore acidulo e molto aromatico. Il suo nome è finger lime, tradotto in italiano come limone caviale o caviale di limone, e proviene dall’Australia di cui è originario (il suo nome scientifico è infatti Citrus australasica). Raccolto e consumato dagli Aborigeni, veniva utilizzato come cibo e come rimedio di cura naturale. Recenti studi hanno rivelato infatti che questo piccolo frutto, per il suo contenuto in vitamina C eB6, acido folico e potassio vanta ottime proprietà digestive, diuretiche, antisettiche e antiossidanti. Secondo l’Università della California, è indicato anche per combattere l’acne giovanile.

 

Da un po’ di tempo a questa parte, il finger lime si sta conquistando i favori della cucina stellata più esclusiva, per la sua nota agrumata intensa, con un gusto che incrocia il limone con il lime con un tocco di sapidità, e per la forma e consistenza sorprendenti, che creano abbinamenti interessanti, soprattutto con il pesce e nei dolci. A seconda degli accostamenti di sapore, si può scegliere tra diverse varietà (bianco/gialla, rosa e verde le principali) che hanno tutte sfumature di gusto differenti, anche in base alla zona di coltivazione.

 

Unico difetto, il costo molto elevato pari a quasi 200 euro al chilo, soprattutto se lo si acquista d’importazione. La buona notizia è invece che dal 2017 una produzione di finger lime ha preso piede anche in Italia, soprattutto nelle regioni del centro- sud del Paese, dalla Basilicata al Parco del Circeo (dove è stata avviata una pregevole coltivazione biologica), dalla Calabria alla Sicilia, visto che questo particolare agrume richiede temperature molto miti per crescere e fruttificare.

 

“Il mercato mondiale del finger lime è in costante ascesa, in Australia i maggiori produttori continuano ad ampliare le coltivazioni – sottolineano dal Consorzio Finger Lime, realtà che riunisce i produttori italiani del pregiato caviale di limone –. L’Italia sta diventando un player di mercato importante, in grado di offrire un prodotto di qualità pari a quella del cugino australiano, ma con un anticipo di quattro mesi sul mercato, rispetto a questa produzione dell’emisfero sud”.

 

Va comunque valutata la sua elevata resa in cucina: ne bastano pochissime perle per aggiungere alla pietanza un gusto molto particolare e con un solo frutto è possibile realizzare una ricetta di sicuro effetto, anche visivo. Bisogna poi aggiungere che del finger lime non si butta via niente, perché anche la sua buccia fresca può essere grattugiata sui piatti di pasta o sul cous cous alle verdure, per un tocco aromatico inedito, mentre, una volta essiccata, può essere utilizzata come spezia per insaporire diverse pietanze.

Le perle di finger lime si sposano meravigliosamente con il pesce, ma anche con il cioccolato. Questo agrume può anche essere candito o impiegato per realizzare marmellate e gelatine; inoltre è ottimo come ingrediente insolito di cocktail raffinati. Sta trovando, infine, un sempre più largo impiego nella produzione di profumi e detergenti naturali.