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Il latte e la carne irlandesi parlano il linguaggio universale della sostenibilità: i traguardi del programma governativo Origin Green

05/08/2022
copywriter-ohi-vita
Sostenibilità

Dopo dieci anni, Bord Bia, l’ente governativo irlandese che promuove l’industria del food & beverage nazionale, può vantare i risultati tangibili e documentati di Origin Green, il programma di produzione agroalimentare sostenibile che ha voluto e finanziato, a partire da un’operazione formativa e culturale con agricoltori e produttori primari, trasformatori e rivenditori del settore. Tanto che oggi ben il 90% dell’intero comparto alimentare irlandese è sottoposto alla supervisione del programma Origin Green, con l’Irlanda che può candidarsi a diventare il paese modello per la qualità e la sostenibilità dell’intera filiera agroalimentare.

 

E i traguardi raggiunti raccontano di 300 imprese, 55 mila aziende agricole, 71 mila membri che, grazie alle attività svolte nell’ultimo decennio – articolate in 2.600 obiettivi e 13.600 iniziative sostenibili – sono riusciti con uno sforzo comune e a ridurre di oltre il 6% le emissioni di CO2 per unità di carne e di latte animale prodotta. Un risultato davvero interessante che soprattutto promette di costituirsi come modello da studiare e da esportare anche in altre realtà produttive.

 

Le proteine di origine animale, infatti, rappresentano una componente importante delle diete equilibrate, varie e salutari. Produrle garantendo attenzione al benessere animale, controllo della filiera, riduzione dell’impatto ambientale significa compiere un passo fondamentale nel percorso verso quella sostenibilità nutrizionale che si misura con la tutela delle risorse naturali, l’aumento della popolazione a livello globale e la risoluzione dei problemi di malnutrizione (per mancanza di cibo o eccesso di cibo di scarsa qualità) che ci affliggono.

 

Oltre al fatto che, dati alla mano, produrre in modo sostenibile conviene anche sul piano economico e della produttività: Origin Green è un programma che ha sempre messo al centro tutte e tre le dimensioni della sostenibilità, ambientale, sociale ed economica. “Un numero crescente di agricoltori irlandesi sta riconoscendo che il miglioramento delle pratiche di sostenibilità è positivo anche per le imprese – commentano dal Bord Bia –. Un’agricoltura sostenibile e un’agricoltura efficiente vanno di pari passo e possono anche preservare la vostra azienda agricola e l’ambiente per le generazioni future.” Per esempio, è stato elaborato lo Standard Grass Fed per la carne bovina irlandese, per tracciare e verificare la percentuale di erba consumata nella dieta delle mandrie di bovini irlandesi sulla base di prove riscontrabili a sostegno dell’affermazione secondo cui la carne bovina irlandese proviene tradizionalmente da animali allevati al pascolo. Una garanzia che viene associata ad un trattamento più etico verso gli animali e a una maggiore qualità del prodotto finale: “Quasi la metà dei consumatori a livello globale associa l’Irlanda all’allevamento al pascolo – ha dichiarato Francesca Perfetto, di Bord Bia Italia –. Quindi abbiamo sviluppato questo standard come risposta diretta alla crescente domanda internazionale da parte di consumatori che scelgono di affidarsi a prodotti premium, sani e creati secondo i dettami della natura”.

 

Se il programma Origin Green è nato dalla definizione e misurazione della sostenibilità come traguardo per i prodotti lattiero-caseari e di origine bovina, i piani si sono poi estesi a carne suina, pollame, uova, orticoltura e cereali, secondo una visione onnicomprensiva e strutturata dell’intero settore del food&beverage irlandese.

“Si tratta di un programma molto ‘organico’ sulla sostenibilità, nel senso che abbraccia tutto il sistema agroalimentare; poi l’approccio di misurazione degli indicatori che valutano i progressi ottenuti ha una base scientifica molto solida; infine, i dieci anni di esperienza (e miglioramenti) lo rendono effettivamente unico nel suo genere”, ha commentato Andrea Segre, economista e professore di politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna, auspicando anche un confronto a livello tecnico-scientifico della straordinaria esperienza irlandese con quella italiana, che pure può vantare una crescita del comparto biologico superiore alle medie europee, la riduzione delle perdite agricole e degli sprechi alimentari, e iniziative innovative di Agricoltura 4.0.