Il menu di cani e gatti? Sempre più dedicato al benessere, proprio come quello dei loro proprietari
I valori-guida e i trend emergenti di quest’ultimo anno vanno dall’affermazione del Free-From al trionfo del made in Italy, dall’attenzione verso la sostenibilità alla valorizzazione della filiera. A portarlo in evidenza due ricerche: quella di Grand View Research e quella dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy.
La prima ricerca stima che il mercato globale del pet food possa raggiungere un fatturato di 139 miliardi di euro entro il 2030, segnando una crescita del 40% rispetto al mercato attuale. A livello globale è il Nord America a detenere la quota di mercato maggiore, seguito dal Brasile, Asia e Sud America. Per restare, invece, in Europa, il mercato di vertice è quello de Regno Unito, seguito da quello tedesco e poi francese.
Secondo la ricerca, i prodotti nel mondo del pet food seguiranno nel prossimo futuro cinque tendenze: cibi funzionali, conservanti naturali, insetti, proteine plant based e prodotti green oriented.
Cosa s’intende per pet food funzionali? Sono quegli alimenti che vengono addizionati con integratori, come vitamine e probiotici, che aiutano a mantenere alte la salute e il benessere dei nostri amici a 4 zampe. Le crocchette di cani e gatti sono inoltre sempre più richieste quando ricche di sostanze antiossidanti e quando le proteine di origine animale sono sostituite da quelle a base vegetale. Senza dimenticare la grande attenzione rivolta dai consumatori ai packaging sostenibili e alle scelte alimentari che si prendono cura del pianeta: va in questa direzione, proprio come per gli esseri umani, l’utilizzo degli insetti come ingrediente nel cibo per animali, visto che sono molto ricchi di proteine, aminoacidi e macronutrienti.
Tendenze confermate anche dall’Osservatorio Immagino che GS1 Italy ha dedicato all’alimentazione felina e canina. Un mercato che, tra supermercati e ipermercati, vale 767 milioni di euro, generati da 3.461 prodotti, e che, nell’ultimo anno, ha registrato un aumento di +1,2% delle vendite complessive. Anche in questo caso, i principali fenomeni che stanno cambiando il mondo del pet food sono riassumibili in tre tendenze predominanti: Rich-In, Free-From e italianità.
I prodotti arricchiti (Rich-In) generano, infatti, un mercato che vale 453 milioni di euro e mostra una crescita annua di +1%: sono soprattutto quelli arricchiti in “vitamine” a generare il giro d’affari, seguiti da “Omega 3-6” e “proteine”. Hanno, invece, superato i 435 milioni di euro (+2,8% annuo) le vendite dei prodotti che rientrano nel paniere Free-From: “senza coloranti” e “grain free/low grain” su tutti.
Il vero fenomeno del momento nel pet food è però l’affermazione dell’italianità dei prodotti come valore determinante per le scelte d’acquisto in supermercati e ipermercati italiani. Queste referenze hanno aumentato le vendite di un +17,7% in un anno, sfiorando i 56 milioni di euro di fatturato in ipermercati e supermercati italiani. Forte è anche la presenza e il ruolo della sostenibilità come tema di comunicazione e di informazione al consumatore nel mondo del pet food. E, quindi, spazio ai prodotti che in etichetta dichiarano di essere stati ottenuti nel rispetto degli animali, come a quelli provenienti da allevamenti e agricoltura sostenibili. Senza dimenticare la certificazione biologico/EU Organic che rappresenta la maggior quota dell’offerta e delle vendite. E la dicitura “filiera/tracciabilità” che ha visto aumentare le vendite di +445,2% nell’arco di 12 mesi.