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Il pesce a cena due volte a settimana è un modo gustoso per fare la scorta di Omega 3 e proteggere la salute del nostro cuore

04/11/2022
copywriter-ohi-vita
Benessere

Colazione da re, pranzo da principe e cena leggera, dice la saggezza popolare, che ha da sempre invocato la frugalità per l’ultimo pasto della giornata, quello che precede il riposo e che perciò non deve essere troppo ricco e pesante.

Se questo consiglio vale per tutti, a maggior ragione deve essere seguito da chi soffre di colesterolo alto, in termini medici ipercolesterolemia. Una vera e propria patologia, purtroppo piuttosto diffusa, che può essere tenuta a bada grazie a un regime alimentare controllato.

Impostare la propria alimentazione privilegiando alimenti di origine vegetale come frutta e verdura, cereali integrali, legumi, noci e olio extravergine di oliva, tutti ricchi di grassi insaturi, significa infatti contribuire a ridurre i livelli di colesterolo cattivo in eccesso. Accanto a questo è importante praticare un moderato esercizio fisico, camminare almeno mezz’ora al giorno, fare le scale quando si può, smettere di fumare e cercare di dormire almeno 7/ 8 ore a notte.

 

Ma anche il pasto della giornata in cui si consumano determinati alimenti può influenzare il livello di colesterolo cattivo (LDL) presente nel nostro sangue: inserire il pesce almeno due o tre volte a settimana a cena rappresenta infatti un valido aiuto, per la sua ricchezza di grassi polinsaturi della famiglia degli omega 3. Un buon pesce fresco cotto alla griglia o al vapore può essere dunque la cena ideale per favorire la salute del nostro sistema cardiocircolatorio.

 

Ma quando parliamo di pesci, ci confrontiamo con una grande varietà. Vediamo quali sono da preferire quando c’è un problema di colesterolo alto.

Merluzzosalmone e tonno, tipici dei Mari del Nord, sono ricchissimi di Omega 3, utili per combattere, fra l’altro, i trigliceridi alti. Anche sardinearinghealicisgombroricciolaagugliapalamita, tutto pesce azzurro tipico del Mar Mediterraneo, sono buone fonti di benefici grassi insaturi.

Da consumare con attenzione sono invece i crostacei come aragoste, scampi, astici, gamberi, che al contrario sono poveri di grassi insaturi e ricchi di colesterolo; mentre per quel che riguarda i molluschi, possono essere inseriti nella dieta con frequenza maggiore rispetto ad altri la seppia, il polpo e il calamaro, che hanno valori di colesterolo più contenuti.