La quarta dimensione della sostenibilità: la sostenibilità nutrizionale
di Giorgio Santambrogio
Scrisse una volta Umberto Veronesi, indimenticato e autorevole protagonista della cura e della cultura scientifica internazionale: “Amare se stessi dovrebbe prevedere una cultura alimentare rigorosa, nella quale applicare ciò che si è scoperto grazie alla divulgazione dei risultati della scienza. Circa il 50% delle malattie più gravi e invalidanti è riconducibile allo stile di vita, e stile di vita significa anche alimentazione. Ecco perché diventa ovvio che scegliere di alimentarsi correttamente rappresenti una specie di assicurazione sulla vita.”
Il tema centrale di uno sviluppo realmente sostenibile di una società davvero a “misura d’uomo” è rappresentato da una corretta alimentazione e dalla conoscenza dei principi nutrizionali contenuti in quello che mangiamo, indispensabili a garantire il benessere e la salute di ciascuno di noi.
La dimensione nutrizionale interviene dunque a definire, integrare e completare le altre dimensioni della sostenibilità, sociale, ambientale ed economica. Renderla concreta e quotidiana significa occuparci del nostro benessere e combattere tutte le patologie che possono derivare da una cattiva alimentazione. Ma significa anche diminuire il costo enorme della nostra alimentazione per il pianeta in termini di emissioni di CO2, occupazione del suolo, consumo di risorse, intensità delle coltivazioni e degli allevamenti. E significa soprattutto combattere lo spreco alimentare: la quantità enorme di cibo inutilizzato determina un impoverimento generale delle risorse e causa nuove diseguaglianze oggi non più accettabili. Se buttiamo via il cibo, gettiamo un pezzo di futuro e diventiamo ogni giorno più poveri.
Applicare i principi della sostenibilità nutrizionale consente anche di definire la nuova responsabilità sociale d’impresa della Distribuzione Organizzata. Collocandosi al centro tra produzione e consumo, la GDO infatti può determinare l’aumento della consapevolezza di tutti gli attori della filiera e insieme l’urgenza di rendere concrete alcune azioni decisive a favore della la sicurezza alimentare, il benessere degli uomini e degli animali, la difesa del suolo e delle biodiversità animale e vegetale, la lotta contro lo spreco alimentare, la riduzione dell’impatto ambientale di tutta la filiera agroalimentare, la ricerca a favore dell’aumento dei principi nutrizionali di ogni singolo alimento, l’uso di tecnologie innovative in grado di garantire cibo giusto e sano, il riutilizzo degli scarti di produzione che, grazie all’economia circolare, trovano sempre nuovi utilizzi al servizio del nostro benessere.
Ma soprattutto occuparsi di sostenibilità nutrizionale significa offrire a ciascuno di noi gli strumenti per comprendere come scegliere e utilizzare il cibo che mangiamo, rendendoci protagonisti di uno stile di vita funzionale e a basso impatto ambientale.
L’educazione alimentare al servizio dei nostri clienti e il contrasto ad ogni forma di spreco alimentare, insieme all’offerta di alimenti sani, buoni, equilibrati rappresenta la sfida che vogliamo affrontare con la linea dei prodotti della linea Ohi Vita, che sono pensati per chi sceglie alimenti naturali, sostenibili, gustosi, equilibrati dal punto di vista nutrizionale, nel segno della qualità, del benessere, della salute e del rispetto dell’ambiente. Consumare prodotti biologici, rich in, free from, senza sostanze chimiche aggiunte, significa compiere un atto consapevole di benessere e sostenibilità, assicurandoci una alimentazione bilanciata e completa (ricca dal punto di vista nutrizionale). E al giusto prezzo.
Da oggi racconteremo i prodotti, come sono fatti e da chi, le loro caratteristiche, la loro storia e quella del loro utilizzo, come usarli, insieme ai consigli dei nutrizionisti e ad alcune curiosità che contribuiranno a delineare la quarta dimensione nutrizionale della sostenibilità.
“Noi siamo quello che mangiamo”, sosteneva già a metà del 1800 il filosofo tedesco Feuerbach. Oggi sappiamo che anche il nostro Pianeta sarà quello che noi mangiamo.
Buona lettura