Torna al blog

La sostenibilità delle patate, una coltura virtuosa dal campo alla tavola

11/04/2022
copywriter-ohi-vita
Prodotti

Che le patate siano un prodotto molto versatile in cucina non è certo una novità, come che siano un alimento ricco di vitamine e di minerali: un ottimo contributo per rafforzare il sistema immunitario. Ma che questa coltura sia anche la regina delle virtù in termini di sostenibilità ambientale potrebbe, per qualcuno, essere una sorpresa.

 

La patata, infatti, è una coltura altamente sostenibile in termini di consumo del suolo per calorie prodotte, limitato utilizzo delle risorse idriche e ridotto impatto ambientale per quel che riguarda la Co2 immessa nell’atmosfera.

 

Assieme a riso, grano e mais, la patata è una delle quattro colonne portanti dell’alimentazione umana. Oggi, è la coltura col più alto ritmo di sviluppo a livello mondiale. La sue caratteristiche di grande adattamento alle più diverse tipologie di clima e alle differenti altitudini di coltivazione che spaziano dalla pianura alla montagna, rendono la sua pianta in grado di produrre la maggior quantità di energia per unità di superficie (ben il doppio del riso!), con un minor impiego di acqua e prodotti chimici di sintesi. Per questo la patata è stata individuata dai governanti cinesi come la coltura più sostenibile, rispetto alle altre tre e si prevede che sarà in grado di fornire almeno il 50% del fabbisogno alimentare nazionale nel prossimo futuro. Ma non è solo la Cina a tenere in grande considerazione questa coltura: anche Africa e Sud America stanno puntando molto sulle patate per affrontare i problemi di sotto-nutrizione e per dare prospettive di reddito più sicuro ai piccoli agricoltori locali.

 

Ma non soltanto nei campi la patata è una regina della sostenibilità. Anche in cucina e sulla tavola mostra quelle caratteristiche di grande adattabilità e versatilità che la rendono particolarmente apprezzata. Le patate intere, infatti, si conservano a lungo al fresco e al buio, fuori dal frigorifero. Una volta tagliate, invece, possono resistere al massimo un paio di giorno, questa volta in frigorifero, mentre quando sono cotte devono essere consumate in tempi rapidi. Di sicuro, possono essere cucinate in mille modi, dal vapore al forno, dalla padella alla frittura. E, poi, in tortini, crocchette, insalate, ripiene e come contorno. E si fa tanto dire del maiale ma anche della patata non si butta via niente, visto che anche le bucce delle patate sono ricche di vitamine, sali minerali e fibre. Un modo per non sprecarle è quello di friggerle per ottenere un piatto croccante, goloso e nutriente. Per realizzare questa come altre ricette al meglio occorrono patate biologiche come le Patate Bio Ohi Vita dalla buccia liscia, integra e senza germogli, spazzolate e lavate con cura.

 

Ma le bucce delle patate si prestano anche a un uso di bellezza per idratare la pelle o anche per calmare velocemente il bruciore in caso di scottature solari ed eritemi. Oltre che a essere usate nel giardinaggio come fertilizzanti organici dal momento che contengono amido, potassio, selenio e altre sostanze che fanno bene alle piante. Tra le ultime e più interessanti prospettive offerte dalle patate in materia di sostenibilità ci sono, poi, i biocarburanti, che possono essere lavorati dalla fermentazione delle bucce e degli scarti e le bioplastiche che, invece, si ricavano per esempio dalla fecola. Per questo, smaltire in modo corretto gli scarti ma anche il packaging del prodotto può essere il nostro contributo alla tutela dell’ambiente e all’economia circolare, che promuove il riutilizzo della materia fin quando è possibile e utile. La confezione delle Patate Bio Ohi Vita è in materiale misto mentre l’etichetta è di carta: sempre meglio verificare prima le modalità di smaltimento del proprio Comune.