Dopo diversi rinvii, con l’inizio del 2023 dovrebbero definitivamente entrare in vigore le nuove etichette con le indicazioni precise per il riciclo dei materiali di tutti gli imballaggi. Le informazioni contenute nelle prossime etichette ambientali prevedono prima di tutto di indicare la tipologia di imballaggio con una descrizione per esteso o una rappresentazione grafica del contenitore che si tratti di lattina, bottiglia, scatola di cartone, ecc. Saranno indicate anche le diverse parti del contenitore che possono essere separate manualmente e conferite in modo appropriato. Per questo, dovranno infatti essere indicate le informazioni necessarie per potere riconoscere ogni materiale di imballaggio come il Pet, l’alluminio o altro. Ma che cosa si intende per componenti separabili manualmente? Sono quelle parti che l’utente può separare completamente, senza rischi e con il solo utilizzo delle mani, senza dovere ricorrere a ulteriori utensili. Quando gli imballaggi non sono separabili manualmente, allora le etichette dovranno prima di tutto identificate il materiale del corpo principale e le indicazioni sulla sua raccolta.
Questo tipo di diciture potranno essere realizzate utilizzando anche i codici colore unificati: finalmente, per aiutare i cittadini a realizzare correttamente la raccolta anche fuori dai luoghi abituali, i colori che identificano i materiali riciclabili saranno uniformati in tutti i Comuni.
Inoltre, come informazioni consigliate, si potranno inserire anche dei suggerimenti per una raccolta differenziata di qualità, come quello di sciacquare o di schiacciare il contenitore prima di buttarlo nell’apposito contenitore. È consentito anche il ricorso a canali digitali attraverso il riferimento ad app, QR code e siti web per sostituire o integrare le informazioni riportate sull’imballaggio.
Un altro tema centrale che riguarda la sostenibilità e l’educazione alimentare in etichetta, è quella relativa alla data di scadenza degli alimenti. Secondo una recente indagine Altroconsumo, in Italia solo il 37% dei consumatori comprende bene la differenza tra la data di scadenza “da consumarsi entro” e quella “da consumarsi preferibilmente entro”. Nel primo caso consumare il prodotto oltre quella data può diventare un rischio per la salute, mentre nel caso del Termine Minimo di Conservazione l’alimento potrebbe iniziare da quella data a perdere parte delle proprie proprietà organolettiche ma può comunque essere ancora perfettamente consumato senza rischi. La ricerca riporta anche come questa incomprensione interpretativa contribuisca a produrre fino al 10% delle 88 milioni di tonnellate di cibo gettato ogni anno in Europa.
In questa direzione, Too Good To Go, azienda danese che combatte lo spreco alimentare, ha avviato da un anno una campagna europea che punta a promuovere l’Etichetta Consapevole, ovvero un’ulteriore specifica in etichetta con la dicitura “Spesso Buono Oltre” per rendere consapevoli i consumatori sul significato di “da consumarsi preferibilmente entro” e per incoraggiarli a valutare con i propri sensi i prodotti alimentari prima di gettare un alimento ancora consumabile. Too Good To Go ha già coinvolto 10 milioni di prodotti presenti sugli scaffali nel 2021 e, grazie all’impegno di 12 nuove aziende, mira almeno a triplicare i numeri nel 2022.
Inoltre, gli incentivi, previsti dalla legge di Bilancio 2022, destinati alle imprese produttrici di vini DOP, IGP e biologico che vogliano investire in sistemi digitali per migliorare le attività di promozione verso i consumatori, sono indirizzati allo sviluppo di tecnologie come l’introduzione di un codice a barre bidimensionale (QR code) apposto sulle etichette. In modo da consentire una comunicazione dinamica dal produttore verso il consumatore per aiutarlo a spostarsi digitalmente su siti e sulle pagine web istituzionali dedicati alla promozione culturale, turistica e rurale dei territori locali, oltre che utili per ricevere informazioni sulla produzione dei vini.