Torna al blog

La Torta delle Rose, per portare in tavola un dolcissimo bouquet

04/05/2023
copywriter-ohi-vita
Ricette

Inventata alla fine del 1400 a Mantova, la Torta delle Rose venne preparata per la prima volta in occasione del matrimonio di Isabella D’Este con Francesco II di Gonzaga. Una festa grandiosa a cui parteciparono ben 17mila invitati, per celebrare un’unione dai molteplici risvolti per gli equilibri politici dell’epoca. Un matrimonio che non fu felice, tra distanze, tradimenti e intrighi, ma che mise in luce una delle personalità femminili italiane tra le più affascinanti e ammirate del Rinascimento. Isabella d’Este venne infatti definita dal condottiero e letterato, suo contemporaneo, Niccolò da Correggio «la prima donna del mondo», mentre Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso le rese omaggio con versi gentili e pieni di ammirazione:

 

D’opere illustri e di bei studî amica,
Ch’io non so ben se più leggiadra e bella
Mi debba dire, o più saggia e pudica,
Liberale e magnanima Isabella,
Che del bel lume suo dì e notte aprica
Farà la terra che sul Menzo siede.

 

Dotata di rare abilità diplomatiche, Isabella d’Este si dedicò anche al mecenatismo e all’arte, chiamando ad esprimersi alla sua corte i talenti più straordinari dell’epoca, come Raffaello, Andrea Mantegna, Tiziano, Perugino e Baldassare Castiglione.

 

La ricetta della Torta delle Rose, dopo le nozze di Isabella, diventò presto un dolce tipico della tradizione gastronomica mantovana. E se nei secoli ha conosciuto varianti e interpretazioni, sempre uguale rimane il suo carattere di torta morbida fatta di pasta lievitata dolce e la sua bellissima presentazione a mazzo di rose, ottenuta arrotolando la pasta per formare tanti boccioli.

 

Proponiamo qui una versione “leggera” della ricetta, che può essere tranquillamente gustata da chi in primavera pone qualche attenzione in più alla linea e, grazie all’accorgimento di impiegare latte senza lattosio, anche da chi è intollerante a questa componente.

 

Ingredienti:

Per la pasta: farina tipo 00 750 gr – 3 uova intere Ohi Vita senza antibiotici – zucchero semolato 60 gr – Latte senza lattosio Ohi Vita 200 gr – lievito di birra 50 gr – olio di semi 65 gr – buccia grattugiata di un limone bio – 1 cucchiaino di estratto di vaniglia – un pizzico di sale;

Per la farcitura: Composta cremosa di albicocche bio Ohi Vita 250 gr – Mandorle tritate 100 gr;

Per spennellare: 1 uovo Ohi Vita senza antibiotici – 10 gr di Latte senza lattosio Ohi Vita.

 

Preparazione

 

Versare la farina in una zuppiera ampia, fare una piccola fontana e al centro sbriciolare il lievito di birra, unire lo zucchero, versare una metà del latte facendo sciogliere il lievito e lo zucchero e mescolare bene. Coprire con un canovaccio e aspettare che inizi la lievitazione. Quando il composto inizia a gonfiarsi unire le uova una alla volta, il latte avanzato, il limone grattugiato, il pizzico di sale e l’olio. Impastare il tutto lungamente e fare lievitare per almeno 2 ore, in modo tale che il volume possa quasi raddoppiare. Dividere quindi l’impasto in due parti uguali e stendere la sfoglia formando due rettangoli con uno spessore di circa ½ centimetro, farcirli con la composta di albicocche unita alle mandorle tritate, arrotolare con delicatezza e tagliare i cilindri formando tante girelle di pasta.

Porle dunque in una tortiera del diametro di 28 cm cominciando dall’esterno e lasciando un po’ di spazio fra l’una e l’altra. Procedere poi al centro e mettere a lievitare per almeno 1 ora nel forno spento. Una volta che con la lievitazione le rose si saranno attaccate, spennellarle con il tuorlo sbattuto assieme al latte.

Infornare in un forno statico già caldo a 180° per circa 45-50 minuti fino a quando la torta non raggiunge un bel colore dorato. Servire tiepida o fredda, con una spolverata di zucchero a velo se gradito.