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L’amaro che fa bene: tutto il benessere di cicoria, carciofi, radicchio e rucola

28/03/2023
copywriter-ohi-vita
Benessere

Sono un ottimo alleato per purificare tessuti e organi perché contribuiscono alla pulizia dell’organismo attraverso la stimolazione di pancreas, fegato e reni. Sono le cosiddette verdure amare che si possono rivelare preziose anche per migliorare la digestione, controllare il senso dell’appetito e produrre un’azione disintossicante. Senza dimenticare che le verdure di questa tipologia rappresentano una buone fonte di fibre, di vitamine e di antiossidanti, oltre che di potassio, ferro, calcio e vitamine.

 

Ma in quali verdure si trova l’amaro?
Nei radicchi, nella scarola, nell’insalata riccia, nei cavoletti di Bruxelles, nei carciofi e nel rafano. Oltre che nelle cicorie, nei ravanelli, nel sedano e, ovviamente, nella rucola e in diverse erbe spontanee.

 

ll retrogusto amaro di alcune di queste verdure dipende da una sostanza in particolare: i polifenoli. Importanti anche perché aiutano a contrastare i danni provocati dall’ossidazione dei radicali liberi, azione a cui si attribuisce una responsabilità quanto si parla di invecchiamento cellulare. Insomma, assumere polifenoli nella dieta quotidiana fa bene e, per questo, bisognerebbe consumare almeno una porzione di queste verdure ogni giorno.

 

Tra le verdure amare, come abbiamo visto ci sono i carciofi. Ricchi di sali minerali, come sodio, potassio, fosforo e calcio e buona fonte di vitamina C e B, i carciofi sono riconosciuti come positivi protettori del fegato perché aumentano il flusso biliare, oltre a contribuire a eliminare le tossine dal nostro organismo. Anche il cardo mariano, grazie a uno dei suoi componenti attivi, la silimarina, agevola la liberazione del nostro organismo da scorie e tossine. E si offre per essere un ottimo tonico e contribuire a proteggere il fegato.

 

L’indivia ha un interessante effetto diuretico e depurativo per la buona presenza di fibre e di potassio e la scarsità di magnesio e sodio, mentre i friarielli, che sono delle infiorescenze dal celebre sapore amarostico, hanno proprietà benefiche derivanti dal contenuto di sali minerali, vitamine e antiossidanti. Senza dimenticare il sedano che è una delle verdure più ricche di fibre e, quindi, è anche una delle migliori soluzioni naturali per aumentare il senso di sazietà.

 

Ma il sapore amaro di alcune di queste verdure a volte può non essere sempre gradito soprattutto nelle preparazioni gastronomiche. E, allora, la tradizione insegna diversi metodi per agevolarne l’eliminazione. Per esempio, nel caso delle melenzane si usa lavarle e tagliarle in fette spesse di circa 1 centimetro, sistemandole poi in strati all’interno di uno scolapasta e distribuendo sulla loro superficie una manciata di sale grosso. Con l’aiuto di un peso come un piatto o una ciotola piena d’acqua posta sopra le melanzane, le fettine cominciano subito a espellere parte dellacqua di vegetazione responsabile del sapore amaro. Dopo una mezz’ora sono pronte per essere risciacquate con cura e asciugate per essere utilizzate per qualsiasi ricetta.

 

Nel caso della cicoria, invece, si ricorre a un ingrediente che diventa molto spesso un ottimo alleato quando si tratta di contrastare l’amaro delle verdure: il limone. Dopo averla lavata e tagliata, la cicoria viene infatti in questo caso lessata in acqua bollente per una decina di minuti, poi scolata e trasferita in una ciotola con acqua fredda e il succo di mezzo limone. Con un ammollo di almeno 15 minuti, basta solo eliminare l’acqua e procedere al consumo della cicoria o all’uso della verdura come ingrediente per altre ricette. Più in generale, in cottura, per contrastare le componenti amare delle verdure si può ricorre a  ingredienti acidi come la passata di pomodoro oppure a ingredienti sapidi come acciughe sottolio e olive saporite.