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Nettarine, percoche, gialle nazionali, tabacchiera: le pesche si confermano uno dei frutti irrinunciabili per gli italiani

25/08/2022
copywriter-ohi-vita
News

La produzione di pesche a livello europeo sembra riportarsi nella media con una risalita lenta dopo l’offerta ai minimi per il biennio 2020 -21, per via delle gelate primaverili. Le attese sono di un +9% rispetto al 2021, ma ancora al di sotto del 20% rispetto alla media degli anni recenti (2016-2020). A soffrire di più la produzione di percoche, che con la loro polpa soda e compatta sono impiegate soprattutto dalla dall’industria dolciaria per preparare marmellate, crostate e pesche sciroppate.

Con un’offerta nazionale di valutata intorno alle 470.000 tonnellate per le pesche da consumo fresco, alle 75.000 tonnellate per le percoche e poco meno di 537.000 per le nettarine, per una offerta complessiva di specie pari a circa a 1.080.000 tonnellate, l’Italia sta tornando sui livelli produttivi medi. Ma si tratta di dati che vanno interpretati: rispetto al 2021 raccontano un incremento dei volumi del 33% delle pesche, del 23% per le percoche del 53% per le nettarine. Se però il confronto viene condotto con le medie 2016-2020, allora emerge una riduzione pari rispettivamente a -8%, 2% e -7%.

 

Con una domanda interna che supera la produzione, le pesche nelle loro diverse varietà rappresentano uno dei frutti più amati dagli italiani, con il 69,5% delle famiglie che le ha acquistate almeno una volta nell’arco degli ultimi 12 mesi, una frequenza di atti d’acquisto pari a 7,7 nell’anno per famiglia, e una battuta di cassa media pari a 2.84 € per 1,34 Kg di prodotto, secondo i dati dell’Osservatorio permanente GfK Consumer Panel.

 

E anche adesso che l’inflazione corre e l’incertezza porta a limare il contenuto del carrello e a contenere i budget di spesa, nel caso delle pesche i consumatori non rinunciano all’acquisto, soprattutto su base stagionale, tra maggio ed agosto. Tanto che la domanda in Italia è alta e può essere soddisfatta grazie all’importazione dalla Spagna, che pure è il paese che più ha patito le gelate primaverili.

Si osserva poi il nuovo fenomeno delle pesche piatte (tabacchiera), prodotto di nicchia che si è rapidamente diffuso, ora acquistate dal 16,7% delle famiglie, con una frequenza di 2,5 atti di acquisto medi per famiglia, a dimostrazione di come dopo il Covid il consumatore abbia più voglia di sperimentare, soprattutto in presenza di innovazioni accattivanti e ben visibili sul mercato.

Del resto come si fa a rinunciare alla succosità dolce e dissetante delle pesche, e alla loro ricchezza di vitamine e Sali minerali, preziosissimi nella stagione calda? Il consumo di pesche infatti è capace di apportare al nostro corpo buone quantità di vitamina C e di vitamina A, dalle proprietà antiossidanti, oltre a ferro, potassio, e discrete quantità di Flavonoidi che aiutano a regolare l’attività cellulare e a combattere i radicali liberi.

Allora in queste calde giornate d’estate, gustiamoci una buona coppetta di pesche con limone e un pizzico di zucchero, per fare il pieno di aromatica freschezza e di benessere!