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Prelibatezza amata fin dall’antichità, la frutta secca porta il sapore dell’abbondanza e dell’energia sulla tavola imbandita a festa

29/12/2022
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Benessere

Noci, mandorle, pistacchi, nocciole, fichi, albicocche, prugne e datteri: non c’è pranzo o cena delle feste di Natale e Capodanno che non li preveda, ad accompagnare i dolci della tradizione. Retaggio di un’usanza antica, che risale all’epoca romana, quando nessun banchetto poteva dirsi davvero raffinato se non si fosse concluso con abbondante frutta secca.

 

Senza esagerare con le quantità, per via dell’elevato apporto calorico, si tratta anche di una abitudine salutare, oltre che golosa. La frutta secca è ricca di sostanze nutritive come vitamine, fibre, proteine nobili, sali minerali e acidi grassi Omega 3 che, soprattutto nella stagione fredda, rappresentano validi alleati per mantenersi in forma, apportando straordinari benefici per la salute.

 

Un tempo considerata troppo calorica per il consumo quotidiano, negli ultimi anni ha conquistato un posto di prestigio anche nella nostra dieta quotidiana, grazie alle sue riconosciute proprietà benefiche per la salute. Un’elaborazione di Coldiretti su dati Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), ha rivelato che negli ultimi dieci anni i consumi degli italiani sono praticamente raddoppiati, raggiungendo i tre chilogrammi all’anno per persona.

 

La frutta a guscio, come noci, nocciole, mandorle e pistacchi, è infatti ricca di fibre e grassi buoni Omega 3, utilissimi per contrastare la fame e per combattere il colesterolo cattivo.  Mangiarne una manciata a colazione, oppure come spuntino rompi-digiuno in mattinata o al pomeriggio è una buona pratica per fare il pieno di energia in modo salutare. L’importante è consumarla essiccata al naturale e non tostata o salata, perché non conserverebbe integre le stesse proprietà nutrizionali

 

Anche la frutta disidratata o essiccata, come i fichi, le albicocche, i datteri e le prugne costituisce una preziosa fonte di energia.

Nello specifico, i datteri sono un’ottima fonte di fibre, di vitamine come la A e la C e di minerali come ferro e potassio. A fine pasto, visto il loro gusto intenso e molto gratificante, possono essere consumati, in quantità limitata, visto l’apporto calorico, in alternativa al dolce, riducendo quell’effetto di sonnolenza tipico dei pranzi delle feste.

Ricchi anch’essi di zuccheri e calorie, di minerali, e flavonoidi dalle proprietà antiinfiammatorie, i fichi secchi contengono fibre, calcio e potassio. Estremamente energizzanti, possono avere anche un effetto lassativo, così come le prugne essiccate. Caratterizzate da virtù depurative, le prugne, inoltre, data la buona quantità di fibre che contengono, aiutano la gestione degli zuccheri, oltre a garantire il buon funzionamento dell’intestino.

 

È bene ricordare che la frutta essiccata contiene molti zuccheri che possono incidere sul carico glicemico e sull’apporto complessivo di carboidrati. Chi soffre di diabete o deve seguire un regime alimentare ipocalorico, dovrebbe consumarla con moderazione. Per conservare al meglio la frutta secca, si consiglia di porla in barattoli di vetro a chiusura ermetica, in luoghi freschi e asciutti, lontani da fonti di calore e umidità.

 

Ma quando va portata a tavola, secondo il Galateo? La sequenza prevede che la frutta secca vada servita dopo quella fresca, di solito presentata in vassoi di ceramica o in cestini tradizionali. A Napoli vengono chiamati ‘o spassatiempo, perché la frutta secca durante le feste diventa la gustosa compagna delle chiacchierate, dei giochi e dei momenti lieti e rilassati del periodo natalizio.