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Quando (anche) il packaging fa il prodotto sostenibile

06/06/2022
copywriter-ohi-vita
Sostenibilità

Attenti a non sprecare, oculati nelle scelte, senza rinunciare alla qualità dei prodotti alimentari, sensibili alle questioni ambientali. Dall’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma, realizzato in collaborazione con Spinlife-Università di Padova, emerge il profilo degli italiani come consumatori consapevoli, decisi magari a un decluttering del carrello, a causa della incerta situazione che stiamo vivendo, ma fermi nel difendere la qualità e la sostenibilità delle proprie scelte alimentari. Del resto per l’84% degli italiani la sostenibilità dipende proprio dagli acquisti alimentari. Non a caso le aziende che hanno registrato performance migliori sono quelle che, nel periodo 2021-2023, si sono orientate verso eco-investimenti, risultando premiate dalla fiducia e della propensione all’acquisto da parte dei consumatori.

 

Perché per gli Italiani oggi essere sostenibili significa essere responsabili verso le generazioni future (43%). E per questo l’89% dichiara di adottare ogni giorno scelte finalizzate al contenimento degli sprechi idrici ed energetici.

 

Ma quando è che un prodotto si può considerare sostenibile? Anche qui le idee sono chiare: è sostenibile il prodotto realizzato contenendo il suo impatto ambientale, ovvero riducendo le emissioni di CO2, il consumo idrico (65%) ed energetico (63%).

Anche la sostenibilità del packaging è ritenuto un requisito importante, che contribuisce a definire la eco-compatibilità. Il sondaggio rivela che è ritenuto il secondo per importanza dopo il metodo di produzione e anche più rilevante della filiera e dell’origine delle materie prime.

 

Soprattutto il packaging è apprezzato quando è riciclabile (62%), oppure realizzato con materiali sostenibili (59%), senza overpackaging (46%) e plastic free (41%). Nella definizione di sostenibilità incide anche significativamente la presenza del marchio bio (57%).

 

Tra le soluzioni più ecologiche, spicca il pack compostabile, cioè riciclabile insieme ai rifiuti umidi. Si tratta di innovazioni che richiedono investimenti da parte delle aziende che hanno scelto di affrontare questa sfida, in particolare per le linee di prodotto rivolte a un pubblico più attento alle tematiche ambientali, come quelle del mondo biologico.

Altri fattori che spingono i consumatori a mettere nel carrello un prodotto alimentare sono l’italianità delle materie prime (40%), ritenuta garanzia di qualità e sicurezza alimentare, e la presenza di offerte o promozioni (38%),

Ciò che la ricerca di Nomisma mette in luce con chiarezza è che nell’attuale contesto, fatto di numerose ragioni di insicurezza e propensione al risparmio, il consumatore italiano intende salvaguardare il proprio budget familiare e al contempo affidarsi a un ben delineato sistema di valori da perseguire in tutte le scelte di consumo.

Nel corso del 2021, il 70% degli italiani dichiara di aver acquistato prodotti da aziende attive sul piano ambientale e il 63% da imprese delle quali era condivisa la strategia di sviluppo all’insegna della sostenibilità.

Perché sostenibile è davvero buono in tutti i sensi.