Torna al blog

Saporita, profumata e sostanziosa, dalla campagna toscana, e passando per la corte de’ Medici, arriva la Ribollita

21/11/2022
copywriter-ohi-vita
Ricette

Con l’arrivo dell’autunno, è il momento di preparare un piatto tipico della tradizione toscana, che come accade per molte ricette, da popolare che era si è trasformato in una raffinata prelibatezza: la Ribollita. Chiamata da Pellegrino Artusi “zuppa di magro dei contadini”, questo piatto vanta origini antiche che la rivelano conosciuta anche alla corte di Cosimo II de’ Medici.

 

Tre sono gli ingredienti protagonisti indiscussi della Ribollita: il cavolo nero, una varietà molto saporita che acquisisce gusto con le prime gelate; i fagioli cannellini, secchi e messi in ammollo la sera prima; e il pane raffermo di tipo toscano, rigorosamente senza sale e cotto a legna.

 

Il nome, poi, fa riferimento al procedimento che prevede la ri-cottura della zuppa che veniva preparata in grande quantità per essere poi ravvivata per diversi pasti.  Solitamente infatti la zuppa di legumi e verdure veniva preparata il venerdì, giorno di magro, e poi consumata fino a domenica, spesso con l’aggiunta di avanzi come le cotiche del prosciutto.

INGREDIENTI

  • 600 g di cavolo nero
  • 2 patate
  • 1/2 cipolla
  • 2 costa di sedano
  • 250 g di fagioli cannellini secchi
  • 200 g di conserva di pomodoro
  • acqua calda qb
  • olio extravergine di oliva
  • pane toscano raffermo
  • aglio
  • sale
  • pepe

Mettere i fagioli ammollo la sera prima della preparazione. Procedere facendo rosolare nell’olio extravergine di oliva e usando una pentola dai bordi alti il trito fatto con la mezza cipolla, il sedano e l’aglio. Aggiungere le patate sbucciate e tagliate a dadini e mescolare per qualche minuto. Aggiungere la conserva di pomodoro, i fagioli ammollati e il cavolo nero tagliato a listarelle. Mescolare per far insaporire, coprire con circa due litri di acqua calda e far cuocere a fuoco gentile per almeno due ore, aggiustando di sale.

Ottima se preparata al mattino per la sera, si serve aggiungendo fette di pane, leggermente strofinate con aglio, se gradito, un filo di olio di oliva evo a crudo e un giro di pepe.  Secondo la tradizione toscana andrebbe anche aggiunta, come ultimissimo tocco saporito, una spolverata di pepolino, che altro non è che il timo selvatico.